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La Casarana

Cosa vedere a Otranto in un giorno

Ci sono luoghi che meritano una scoperta lenta, una misurazione accorta di paesaggi, scorci, bellezza sparsa. Uno di questi è Otranto, nel Salento, tra le mete più gettonate e ambite tra i turisti, la cui realtà va ben oltre ogni presentazione su riviste di agenzie viaggi, cartoline patinate e dimenticate nei cassetti, foto sui social accompagnate da didascalie e offerte promo.

Otranto è molto, molto di più. È innanzitutto storia che si respira in ogni angolo, ma è anche luce che si riflette sugli ammattonati, che riempie in modo inattesi i vicoli stretti, che plana leggera sulle increspature del mare che lambisce le mura. Per questo abbiamo pensato a dedicare alla cittadina un post ad hoc, che vi racconti cosa vedere a Otranto in un giorno, che vi guidi tra le sue meraviglie e vi aiuti a immergervi in un’atmosfera che ha il retrogusto della quiete delle prime luci dell’alba, quando ancora il mondo deve mettersi in moto, e il sapore autentico di una terra molto, molto a sud.

Nota importante: non ci soffermeremo sulle spiagge, per quanto quelle circostanti siano bellissime, quanto piuttosto sulla cittadina (distante poco più di 50 km dal Resort La Casarana) le architetture e i luoghi un po’ celati, da scoprire senza mai stancarsi.

IL CASTELLO ARAGONESE

Forse in pochi lo sanno, ma il Castello di Otranto fu la prima fortezza a ispirare il primo romanzo gotico della storia, a opera di Horace Walpole, nel 1764, opera dal titolo omonimo Il castello di Otranto. Una struttura imponente e un sistema di difesa che venne danneggiato ripetutamente nel corso dei secoli per via dei saccheggi e delle dominazioni che hanno piegato la cittadina. Venne ricostruito nelle parti danneggiate a opera di Federico II di Svevia nel 1228 e, successivamente, nuovamente riparato e ricostruito grazie ad Alfonso d’Aragona dopo il Sacco di Otranto del 1480.

Una struttura delimitata da ogni lato da un profondo fossato, superabile nella parte centrale che segna il punto di accesso con un ponte, un arco in pietra e un calpestio in legno. Ogni ambiente, sormontato da volte imponenti, si affaccia sul cortile interno, mentre è all’esterno che si sviluppano due sale, quella triangolare e quella rettangolare.

Il suo aspetto finale, giunto sino ai nostri giorni, si deve all’intervento dei vicerè spagnoli che lo resero una struttura di architettura militare a tutti gli effetti, inglobandolo con la cinta muraria idruntina, con cui forma un unico apparato difensivo.

Il Castello, oggi, è sede di importanti mostre che ospitano capolavori dell’arte da scoprire addentrandosi nelle sale, se vi capita di venire in Salento prima di Pasqua, sino al 31 marzo 2018 potrete ammirare le opere che celebrano la carriera artistica di Oliviero Toscani

CATTEDRALE DI OTRANTO

La cattedrale di Santa Maria Annunziata è uno dei luoghi imperdibili da vedere a Otranto in un giorno, tanto per storia quando per architettura. Edificata sui resti di un antico villaggio messapico, di un tempio e di una domus romana, venne edificata nel 1068 a opera del vescovo normanno Guglielmo. Un mix di stili che ingloba elementi paleocristiani, romantici, bizantini, che ha visto numerosi interventi avvicendarsi sino a renderla la struttura di culto cattolico odierna. Una cattedrale rinomata per essere stata teatro della carneficina compiuta per mano dei turchi nel 1480, quando la cittadina sotto assedio li vide irrompere proprio in chiesa, sterminando i civili e il clero che avevano tentato, invano, di ripararsi al suo interno.

Fu proprio dopo la devastazione turca che l’edificio fu rimaneggiato, con l’aggiunta del grande rosone dallo stile gotico arabo, ma fu solo dopo due secoli che si arricchì della bellezza del portale barocco e di un presbiterio con soffitto a lacunari lignei.

Di grandissima bellezza è senza dubbio il mosaico pavimentale che si snoda tra presbiterio, abside e navate della struttura, che sviluppa scene riprese dall’Antico Testamento, dai cicli cavallereschi e dai bestiari medievali.

La navata destra dell’edificio ospita la cappella dei Martiri di Otranto che conserva i resti degli ottocento cittadini idruntini decapitati e massacrati dai turchi sul Colle della Minerva il 14 agosto 1480 per essersi mantenuti fedeli alla fede cristiana senza volerla rinnegare. I resti dei santi martiri sono deposti in sette grandi armadi assieme al cosiddetto “sasso del martirio”, che fu quello su cui, secondo la tradizione, vennero decapitati gli abitanti di Otranto.

Un passaggio in questa parte della cattedrale non potrà che lasciarvi stupiti, facendovi riflettere su passaggi storici talvolta sconosciuti, ma di fondamentale importanza.

Nelle vicinanze della cattedrale si erge la torre campanaria, probabilmente un tempo apparato basale di una struttura più alta con funzione di avvistamento, che consentiva di dare l’allarme in caso di imminente pericolo.

TORRE DEL SERPE

C’è, ancora, una torre dalla storia molto suggestiva, che vi consigliamo di ammirare se vi trovate nella cittadina e volete qualche suggerimento su cosa vedere a Otranto in un giorno. Parliamo della Torre dell’Idro, anche detta Torre del Serpe, una fortificazione sulla costa nelle vicinanze risalente al periodo normanno. Si crede che un tempo fosse stata edificata con la funzione di faro e che fosse proprio l’olio che alimentava la luce a far gola a un serpente, che ogni notte pare risalisse dalla scogliera per abbeverarsi. Un serpente che, secondo un’altra suggestiva leggenda, divenne una sorte di eroe durante la presa di Otranto a opera dei Saraceni. Avendo bevuto tutto l’olio del faro lo portò a spegnersi, evitando così l’attacco dei saraceni i quali, disorientati dal buio, superarono Otranto e si diressero verso Brindisi.

Oggi la torre è piuttosto diroccata e porta con sé i segni del tempo, e consente di rimirare una sola parete e il basamento, ma resta una tappa fondamentale anche solo per la bellezza della storia che custodisce.

CAVA DI BAUXITE

C’è un luogo che chi visita una volta giunto a Otranto porterà nel cuore come segno di indescrivibile e assoluta bellezza, ed è la cava di bauxite, nei dintorni del faro di Punta Palascia e Monte Sant’Angelo. Una vecchia miniera di bauxite, appunto, ormai dismessa, a cui avvicinarsi con cautela, districandosi sul percorso che porta sino al vecchio giacimento. Al suo interno si è creato un lago che probabilmente, proprio grazie alle infiltrazioni d’acqua dalle falde presenti, ha una colorazione color smeraldo intenso, il cui contrasto con le pareti rosse circostanti lo rende ancora più affascinante. La cava di bauxite è uno dei paesaggi più amati dai visitatori e dalla gente del luogo stesso, per via della pace autentica che riesce a instillare la zona, ma anche per la sola bellezza che custodisce, fatta di semplicità e di vegetazione lussureggiante.

 

 

ARTIGIANATO E PASSEGGIO

Una delle cose più belle di Otranto è che, una volta varcata la soglia della città, soprattutto da Porta Terra, il più antico ingresso alla parte vecchia, il mare diviene un abbraccio morbido e confortante, un respiro a pieni polmoni e uno smacco alla frenesia e allo stress, da ammirare senza mai stancarsi. Una compagnia dolce durante il tragitto, nelle passeggiate sul Lungomare degli Eroi, una presenza discreta nei giorni di bonaccia o un po’ più esuberante quando spira vento.
Addentrarsi nei vicoli di Otranto è un’esperienza che rilassa ed entusiasma al tempo stesso: potrete scoprire il mondo dell’artigianato locale entrando in una delle tante botteghe che costellano le stradine interne, perdervi tra souvenir per nulla kitsch, provare i rinomati sandali artigianali in cuoio, acquistare monili e morbidi kaftani. E verso il tramonto, non perdetevi lo spettacolo del giorno che finisce dolcemente, magari sorseggiando un drink in un localino sui bastioni, dopo aver immortalato lo scorcio del porto che si apre su una scalinata importante.