Ciciri e Tria: l’orgoglio della cucina tipica salentina
Nel momento in cui si decide di passare un periodo di vacanza in Salento, oltre a godere di un mare spettacolare, di spiagge di sabbia bianchissima e di bellezze paesaggistiche assolutamente uniche, si avrà anche la possibilità di assaporare le prelibatezze della cucina pugliese e tra queste dobbiamo assolutamente citare i “Ciciri e Tria“, un vero e proprio orgoglio della cucina salentina.
Partiamo insieme alla scoperta di questa ottima pietanza.
Origine del piatto Ciciri e Tria
Ciciri e Tria è uno degli esempi classici della cucina salentina tradizionale che vanta origini antichissime. Infatti, i primi esempi di questo piatto si ritrovano nella cultura araba, precisamente per le celebrazioni dell’equinozio di primavera, quando questa veniva preparata utilizzando dei legumi secchi vecchi in modo da fare posto al nuovo raccolto.
Secondo la tradizione popolare, invece, questo piatto sarebbe da ricondurre alla festa di San Giuseppe, quando venivano allestiti dei tavoli lunghi dove veniva servita questa portata ai poveri del paese.
In cosa consistono i Ciciri e Tria
Ciciri e Tria altro non è che la classica pasta e ceci ma preparata in un modo alquanto particolare. La particolarità consiste nel fatto che la pasta è una specie di tagliatella fritta in parte e poi unita ai ceci che sono invece stufati.
La denominazione del piatto assume connotazioni diverse a seconda della zona del Salento in cui viene preparato questo succulento piatto, in quanto i ceci possono essere chiamati ciceri, ciciri o ciciari.
Per essere certi di preparare in maniera ottimale i Ciciri e Tria è necessario seguire alcuni accorgimenti. In primo luogo i ceci prima di essere stufati devono essere posti a bagno in acqua per almeno 12 ore; la pasta deve essere rigorosamente fresca, meglio ancora se preparata in casa, in modo da ottenere una tagliatella che sia larga almeno 2 centimetri.
Una volta realizzata la pasta, tutti gli scarti della sfoglia saranno poi tagliati a pezzi irregolari e fritti in abbondante olio d’oliva, ottenendo una pasta croccante chiamata “frizzuli” e che rendono unico questo piatto.